La sospensione dei Bonus facciate e Bonus ristrutturazioni

Facciamo chiarezza per clienti, committenti e partner riguardo a come Meridiana Servizi si pone dinanzi al nuovo quadro normativo dei bonus edilizi

Le ultime sul Bonus Ristrutturazione

Di seguito una raccolta di articoli in tema di Decreto Rilancio e le misure finanziarie, fiscali e di sostegno ad esso collegate.

L’edilizia green del futuro che guarda al benessere dell’uomo

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Il settore dell’edilizia residenziale sta abbracciando nuovi modelli di design sostenibile, con un’attenzione crescente per l’uso innovativo dei materiali ecocompatibili e per il comfort abitativo degli occupanti. L’efficienza energetica e l’integrazione con il contesto paesaggistico diventano i tratti distintivi delle abitazioni del domani.

Negli ultimi anni, si assiste a una continua evoluzione del concetto di abitare, con le nuove tendenze del design architettonico sempre più rivolte al benessere delle persone. Gli edifici di domani puntano al risparmio energetico massimo attraverso soluzioni efficienti e a basso impatto, quali l’uso di materiali ecocompatibili locali, impianti per le energie pulite integrati, aree verdi interne ed esterne.

Insomma si stanno sempre più affermando modelli abitativi in cui il comfort umano e sostenibilità sono centrali sin dalla progettazione. Grazie al contributo architetti sempre più specializzati in questo settore, vengono realizzati condomini con design che si integra armonicamente con il contesto naturale. Particolare attenzione è data all’illuminazione, alla ventilazione naturali e agli spazi comuni che stimolano le relazioni.

Insomma efficienza, sostenibilità, estetica e benessere sono conciliabili sia con l’edilizia residenziale – con la complessità  e le esigenze del privato – che con i grandi progetti per il settore pubblico.

Un general contractor di primario livello per le nuove sfide dell’architettura sostenibile

Da anni impegnata nello sviluppo di progetti innovativi per migliorare il comfort abitativo e il rispetto per l’ambiente, Meridiana Servizi vanta una consolidata esperienza in tutte le fasi delle lavorazioni green oriented, dalla progettazione all’esecuzione dei cantieri.

Ci avvaliamo di tecnici esperti e manodopera specializzata nella realizzazione di ogni opera e di architetti in grado di progettare edifici dal design ricercato e al tempo stesso capaci di massimizzare luminosità e vivibilità degli spazi grazie a soluzioni costruttive all’avanguardia.

I nostri standard garantisco l’utilizzo di materiali ecocompatibili, impianti per le energie rinnovabili e sistemi di bioclimatizzazione naturali, al fine di consegnare opere certificate ad altissima efficienza.

Affidandosi a Meridiana Servizi i clienti sono certi di trovare in un’unica soluzione assistenza qualificata, rispetto dei budget e realizzazione chiavi in mano.

 
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Bonus ristrutturazione 2024: le indicazioni dell’Agenzia delle Entrate

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L’Agenzia delle Entrate ha redatto delle linee guida per chiarire gli aspetti relativi alle detrazioni fiscali per gli interventi di ristrutturazione edilizia. Tra queste è compresa anche la guida sul bonus ristrutturazione.

Come specificato, la detrazione Irpef per gli interventi di ristrutturazione di immobili e parti comuni di edifici residenziali è disciplinata dall’articolo 16-bis del Dpr n. 917/86 ed ammonta al 36% delle spese sostenute, fino a un massimo di 48.000 euro per unità immobiliare. Tuttavia, per le spese tra il 26 giugno 2012 e il 30 giugno 2013 la normativa ha innalzato la percentuale di detrazione al 50% e il tetto di spesa a 96.000 euro.

Tali importi maggiorati sono stati poi prorogati più volte, da ultimo dalla legge di Bilancio 2022 fino al 31 dicembre 2024. Successivamente, dal 1° gennaio 2025 la detrazione tornerà al 36% con il limite di 48.000 euro.

Un general contractor competente e affidabile

Per lavori di ristrutturazione e riqualificazione è possibile affidarsi a un general contractor come Meridiana Servizi S.p.A., con un team qualificato in grado di offrire soluzioni personalizzate e servizi integrati, dalla progettazione alla direzione dei lavori. Meridiana Servizi utilizza materiali di alta qualità e standard impiantistici evoluti (ad esempio per l’efficientamento energetico).

Per informazioni sui servizi offerti è possibile consultare la sezione dedicata, con descrizione di lavorazioni quali restauri edili, impiantistica e tanto altro. Con Meridiana Servizi il cliente potrà contare su competenza, totale affidabilità e rispetto delle tempistiche di lavoro.

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Le agevolazioni sul fotovoltaico 2023 al 50%

L’ecobonus 50% può essere erogato in caso di installazione di un nuovo impianto di fotovoltaico con oppure senza un concomitante sistema di accumulo dell’energia. Questa agevolazione fotovoltaico 2023 non è nient’altro che una detrazione IRPEF che ammonta al 50% della spesa totale che hai sostenuto per l’installazione.

Essendo una detrazione fiscale potrai scegliere se optare per la sua detrazione in dichiarazione dei redditi in 10 anni fino al 50% dell’importo totale oppure optare per lo sconto in fattura. Questo significa che potrai godere subito della detrazione e spendere solo la metà per l’installazione dell’impianto fotovoltaico con o senza batterie di accumulo. Un vantaggio non indifferente visto che nell’altra maniera avresti comunque dovuto sborsare l’intero importo per poi recuperarne la metà in 10 anni.

Il massimale di spesa per questa agevolazione fotovoltaico 2023 è di 96.000€ per unità immobiliare. Ciò significa quindi che potrai detrarre un massimo di 48.000 € per ogni unità immobiliare che compone l’edificio. Inoltre, il termine ultimo per usufruire di questa possibilità è il 2024.

Rivolgiti a Valore Energia, per ottenere uno sconto del 50% sulla spesa totale in cambio dell’acquisizione del credito d’imposta spettante al beneficiario. In questo modo non solo potrai risparmiare sul costo dell’investimento, ma potrai anche risparmiare sul costo delle bollette!

Fonte // www.valoreenergia.it/

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Bonus Ristrutturazione 2022: Ultime novità

COME È NATO E COSA CAMBIA NEL 2022

Introdotto per la prima volta dall’articolo 16-bis del DPR 917 del 1986 nel tempo il bonus ristrutturazioni è stato potenziato. Grazie al Decreto Rilancio è stata introdotta la possibilità di  optare, in alternativa alla detrazione, per la cessione del credito o per lo sconto in fattura. Nella Manovra finanziaria 2021 è stato innalzato al 50% e con la legge di Bilancio 2022 il bonus è stato esteso fino al 31 dicembre 2024 e confermato alle stesse condizioni. Dal 2022, per contrastare le frodi, vengono introdotti nuovi adempimenti relativi alla cessione del credito e lo sconto in fattura, che spieghiamo nel dettaglio più avanti nel paragrafo dedicato al decreto anti frode.
Operativamente dal 1° gennaio 2022 i contribuenti hanno la possibilità di portare in detrazione fiscale al 50% le spese sostenute per i lavori di riqualificazione edilizia, manutenzione straordinaria e ordinaria (per i condomini) per un importo di spesa massimo di 96.000 euro. Il nuovo bonus ristrutturazione rientra dunque, tra i bonus casa 2022 confermati.

A CHI SPETTA

Il bonus ristrutturazioni 2022 può essere richiesto da tutti i contribuenti soggetti al pagamento delle imposte sui redditi, residenti o non residenti in Italia. Nello specifico, possono beneficiare dell’agevolazione non solo i proprietari o i titolari di diritti reali sugli immobili per i quali si effettuano i lavori e che ne sostengono le spese, ma anche l’inquilino o il comodatario. In particolare, hanno diritto alla detrazione:

  • proprietario o il nudo proprietario;
  • titolare di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie);
  • inquilino o il comodatario;
  • soci di cooperative divise e indivise;
  • i soci delle società semplici;
  • gli imprenditori individuali, solo per gli immobili che non rientrano fra quelli strumentali o merce.

Hanno diritto alla detrazione, inoltre, purché sostengano le spese e siano intestatari di bonifici e fatture:

  • il familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile oggetto dell’intervento (il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado) e il componente dell’unione civile;
  • coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge;
  • convivente more uxorio, non proprietario dell’immobile oggetto degli interventi né titolare di un contratto di comodato, per le spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2016.

In questi ultimi tre casi, ferme restando le altre condizioni, la detrazione spetta anche se le abilitazioni comunali sono intestate al proprietario dell’immobile. La condizione di convivente o comodatario deve sussistere al momento dell’invio della comunicazione d’inizio lavori.

IL “TRASFERIMENTO” DEL BONUS
Per coloro che acquistano un immobile sul quale sono stati effettuati interventi che beneficiano della detrazione, le quote residue del “bonus” si trasferiscono automaticamente. Ciò a meno che non intervenga un accordo diverso tra le parti. Ha diritto alla detrazione anche chi esegue i lavori in proprio, soltanto, però, per le spese di acquisto dei materiali utilizzati.

LAVORI AMMESSI AL BONUS RISTRUTTURAZIONE 2022
I lavori sulle unità immobiliari residenziali e sugli edifici residenziali per i quali spetta l’agevolazione fiscale del bonus ristrutturazione 2022 sono:

  • quelli elencati nel Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia. In particolare, si tratta degli interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia effettuati sulle singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e sulle loro pertinenze;
  • lavori di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia (Articolo 3 del DPR 380 del 2001), effettuati su tutte le parti comuni degli edifici residenziali (ovvero i condomini);
  • quelli necessari alla ricostruzione o al ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi, anche se questi lavori non rientrano nelle categorie indicate nei precedenti punti e a condizione che sia stato dichiarato lo stato di emergenza;
  • i lavori relativi alla realizzazione di autorimesse o posti auto pertinenziali, anche a proprietà comune;
  • quelli finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche, aventi a oggetto ascensori e montacarichi (ad esempio, la realizzazione di un elevatore esterno all’abitazione);
  • i lavori per la realizzazione di ogni strumento che, attraverso la comunicazione, la robotica e ogni altro mezzo di tecnologia più avanzata, sia idoneo a favorire la mobilità interna ed esterna all’abitazione per le persone portatrici di handicap gravi, ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della Legge 5 febbraio 1992, n. 104;
  • quelli di bonifica dall’amianto e di esecuzione di opere volte a evitare gli infortuni domestici. L’agevolazione compete anche per la semplice riparazione d’impianti insicuri realizzati su immobili. Cioè vale per esempio, la sostituzione del tubo del gas o la riparazione di una presa malfunzionante. Tra le opere agevolabili rientrano l’installazione di apparecchi di rilevazione di presenza di gas inerti, il montaggio di vetri anti-infortunio, l’installazione del corrimano;
  • i lavori relativi all’adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi. Per “atti illeciti” si intendono per esempio, furto, aggressione, sequestro di persona e ogni altro reato la cui realizzazione comporti la lesione di diritti giuridicamente protetti. In questi casi, la detrazione è applicabile unicamente alle spese sostenute per realizzare interventi sugli immobili;
  • quelli finalizzati alla cablatura degli edifici, al contenimento dell’inquinamento acustico, al conseguimento di risparmi energetici, all’adozione di misure di sicurezza statica e antisismica degli edifici;
  • gli interventi di sostituzione del gruppo elettrogeno di emergenza esistente con generatori di
    emergenza a gas di ultima generazione.

BONUS RISTRUTTURAZIONE 2022, ALTRE SPESE AGEVOLABILI
Oltre alle spese necessarie per l’esecuzione dei lavori, ai fini della detrazione è possibile considerare anche:

  • le spese per la progettazione e le altre prestazioni professionali connesse;
  • spese per prestazioni professionali comunque richieste dal tipo d’intervento;
  • le spese per la messa in regola degli edifici ai sensi del DM 22 gennaio 2008, n. 37 – ex legge 46
    DEL 1990 (impianti elettrici) e delle norme Unicig per gli impianti a metano (Legge 1083 del
    1971);
  • spese per l’acquisto dei materiali;
  • il compenso corrisposto per la relazione di conformità dei lavori alle leggi vigenti;
  • le spese per l’effettuazione di perizie e sopralluoghi;
  • l’imposta sul valore aggiunto, l’imposta di bollo e i diritti pagati per le concessioni, le autorizzazioni e le denunzie d’inizio lavori;
  • gli oneri di urbanizzazione;
  • altri eventuali costi strettamente collegati alla realizzazione degli interventi, nonché agli adempimenti stabiliti dal regolamento di attuazione degli interventi agevolati (Decreto n. 41 del 18 febbraio 1998).

Gli interventi di manutenzione ordinaria sono dunque ammessi all’agevolazione solo quando riguardano le parti comuni (condomini). In tal caso, la detrazione spetta a ogni condomino in base alla quota millesimale.

QUALI LAVORI NON SONO AGEVOLABILI

La detrazione del bonus ristrutturazione 2022 compete unicamente per le spese sostenute per realizzare interventi sugli immobili, mentre non spetta per le spese sostenute in relazione al semplice acquisto di strumenti, anche se diretti a favorire la comunicazione e la mobilità interna ed esterna. Pertanto, a titolo di esempio, non rientrano nell’agevolazione i telefoni a viva voce, gli schermi a tocco, i computer, le tastiere espanse. Tali beni, tuttavia, sono inquadrabili nella categoria dei sussidi tecnici e informatici per i quali, a determinate condizioni, è prevista la detrazione IRPEF del 19%.

In merito alla sicurezza domestica, non dà diritto alla detrazione il semplice acquisto, anche a fini sostitutivi, di apparecchiature o elettrodomestici dotati di meccanismi di sicurezza. Ad esempio non spetta alcuna detrazione per l’acquisto di una cucina a spegnimento automatico che sostituisca una tradizionale cucina a gas.

Infine, per la prevenzione degli atti illeciti, non rientra nell’agevolazione, per esempio, il contratto stipulato con un istituto di vigilanza.

ALCUNI ESEMPI DI SPESE DETRAIBILI
Ai fini esplicativi, ecco alcuni esempi di lavori di manutenzione ordinaria per cui è riconosciuto il bonus ristrutturazione 2021:

  • sostituzione d’infissi esterni e serramenti o persiane con serrande e con modifica di materiale o tipologia d’infisso;
  • installazione di ascensori e scale di sicurezza;
  • realizzazione e miglioramento dei servizi igienici;
  • rifacimento di scale e rampe;
  • interventi finalizzati al risparmio energetico;
  • recinzione dell’area privata;
  • costruzione di scale interne

Come stabilito infatti, dalla Circolare del Ministero dell’Economia e delle Finanze n. 57 del 1998, la spesa sostenuta per interventi singolarmente non agevolabili (manutenzione ordinaria) si somma al totale degli oneri detraibili qualora integrata o correlata a interventi di categorie diverse per i quali compete la detrazione d’imposta. Dunque, tale agevolazione può diventare un bonus ristrutturazione per il bagno, per la cucina oltre che ideale per il restyling straordinario di una casa.

AGEVOLAZIONI EXTRA
Per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio è possibile usufruire, oltre che del bonus ristrutturazioni 2022, anche dell’aliquota IVA ridotta al 10%. A seconda del tipo d’intervento,  l’agevolazione si applica sulle prestazioni dei servizi resi dall’impresa che esegue i lavori e, in alcuni  casi, sulla cessione dei beni. Per tutti gli altri interventi di recupero edilizio è sempre prevista  l’applicazione dell’aliquota IVA del 10%. Si tratta, in particolare:

  • delle prestazioni di servizi dipendenti da contratti di appalto o d’opera relativi alla realizzazione  degli interventi di restauro, risanamento conservativo o ristrutturazione;
  • dell’acquisto di beni, con esclusione di materie prime e semilavorati, forniti per la realizzazione degli stessi interventi di restauro, risanamento conservativo e di ristrutturazione edilizia,  individuate dall’articolo 3 del Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia, approvato con DPR n. 380 del 2001;
  • delle forniture dei cosiddetti beni finiti, vale a dire quei beni che, benché incorporati nella costruzione, conservano la propria individualità (per esempio, porte, infissi esterni, sanitari, caldaie, eccetera).

L’agevolazione spetta sia quando l’acquisto è fatto direttamente dal committente dei lavori sia quando
ad acquistare i beni è la ditta o il prestatore d’opera che li esegue.

INTERVENTI ANTISISMICI
Il bonus ristrutturazioni 2022 apre anche le porte a un’altra agevolazione riconfermata per il prossimo anno. Per le spese sostenute nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2017 e il 31 dicembre 2021 per interventi antisismici su edifici ricadenti nelle zone sismiche ad alta pericolosità (zone 1 e 2) e nella zona 3, le cui procedure di autorizzazione sono state attivate a partire dal 1° gennaio 2017, spetta una detrazione del 50%. Tale agevolazione è da calcolare su un importo complessivo di 96.000 euro per unità immobiliare per ciascun anno. L’agevolazione è fruibile in 5 rate annuali di pari importo. La detrazione sale al 70%, se dalla realizzazione degli interventi deriva una riduzione del rischio sismico
che determina il passaggio a una classe di rischio inferiore, ovvero all’80%, se si passa a due classi di rischio inferiori.

Il beneficio fiscale è maggiore in caso d’interventi sulle parti comuni degli edifici condominiali:

  • 75%, se c’è passaggio a una classe di rischio inferiore;
  • 85%, quando si passa a due classi di rischio inferiori.

Sul Sismabonus – un “ramo” del bonus ristrutturazione 2022 – l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato una specifica guida che potete consultare qui.

COME FUNZIONA IL BONUS RISTRUTTURAZIONE
Il bonus ristrutturazione 2022 funziona come detrazione fiscale sull’IRPEF che deve essere ripartita in 10 quote annuali di pari importo. È prevista entro l’importo massimo di 96.000 euro, anche per chi acquista fabbricati a uso abitativo ristrutturati. La detrazione spetta anche nel caso degli interventi citati eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie, che provvedano entro 18 mesi dalla data di termine dei lavori alla successiva alienazione o assegnazione dell’immobile.
Indipendentemente dal valore degli interventi eseguiti, l’acquirente o l’assegnatario dell’immobile deve comunque calcolare la detrazione su un importo forfettario, pari al 25% del prezzo di vendita o di assegnazione dell’abitazione (comprensivo di IVA). Anche questa detrazione va ripartita in 10 rate annuali di pari importo.

CESSIONE DEL CREDITO E SCONTO IN FATTURA
Così come previsto nell’articolo 121 del Decreto Rilancio, i soggetti che negli anni 2020 e 2021 hanno sostenuto spese per gli interventi di ristrutturazione edilizia possono optare, al posto dell’utilizzo diretto della detrazione spettante, alternativamente:

  • sconto in fattura: ovvero un contributo, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, fino a un importo massimo pari al corrispettivo stesso, anticipato dai fornitori che hanno effettuato  gli interventi e da questi ultimi recuperato sotto forma di credito d’imposta, d’importo pari alla detrazione spettante. È prevista la facoltà di successiva cessione del credito ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari;
  • cessione del credito d’imposta: ovvero cessione del credito d’imposta di pari ammontare, con facoltà di successiva cessione ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari.

I NUOVI OBBLIGHI PER IL 2022, DECRETO ANTI FRODE
Il bonus ristrutturazione 2022, confermato dalla legge di Bilancio 2022, rinnova per il prossimo anno le stesse modalità ma ci sono nuovi obblighi arrivati con il Decreto Anti Frode che interessa anche il Superbonus 110 % per il 2022, come si legge in questo articolo.
In particolare:

  • VISTO DI CONFORMITÀ: per usufruire di una delle due opzioni (cessione del credito o sconto in fattura) sarà necessaria la comunicazione del professionista che ha apposto il visto di conformità e che ha quindi effettuato il primo controllo documentale sulla sussistenza dei requisiti per beneficiare del bonus ristrutturazione;
  • ATTESTAZIONE DI CONGRUITÀ: è stato introdotto l’obbligo di presentare l’attestazione di congruità delle spese rilasciata da un tecnico abilitato che dovrà accertare che nell’esecuzione dei lavori sia stato rispettato il limite massimo dei costi ammissibili per tipologia di intervento. A tal fine, il Ministero della Transizione Ecologica pubblicherà un prezzario specifico, in attesa del quale si potrà fare riferimento alle somme indicate dalle Regioni o dalle Province autonome. Altrimenti si potrà fare riferimento in difetto, ai valori di mercato previsti in base al
    luogo dell’intervento.

Le indicazioni sulle novità previste dal Decreto Legge 11 novembre 2021, n. 157 sono state pubblicate sulla Circolare n. 16/E del 29 novembre 2021.

BONUS RISTRUTTURAZIONE 2022: COME PAGARE
Per pagare le fatture relative ai lavori utili ad ottenere il bonus ristrutturazioni 2022, bisognerà utilizzare un bonifico bancario o postale parlante. Ovvero all’interno, dovranno essere indicati i seguenti dati:

  • causale del versamento: “Bonifico relativo a lavori edilizi che danno diritto alla detrazione prevista dall’articolo 16-bis del Dpr 917 del 1986”;
  • codice fiscale del beneficiario della detrazione;
  • Partita IVA o codice fiscale del beneficiario del pagamento.

Il bonus ristrutturazione 2022 può essere richiesto anche se i lavori sono stati pagati con un finanziamento. In questo caso la società finanziaria dovrà pagare tramite bonifico, seguendo tutte le indicazioni per la compilazione (indicando il CF del soggetto per il quale si effettua il pagamento).  Anche in tal caso, il titolare dell’agevolazione fiscale dovrà conservare la ricevuta del bonifico.

COME RICHIEDERE LO SCONTO IN FATTURA O LA CESSIONE DEL CREDITO
Chi intende esercitare l’opzione per la cessione del credito o lo sconto in fattura, dovrà trasmettere un modulo telematico all’Agenzia delle Entrate, tramite la procedura web disponibile nella sezione  “Comunicazione opzioni per interventi edilizi e Superbonus”. La comunicazione può essere inviata  entro il 16 marzo dell’anno successivo a quello in cui sono state sostenute le spese che danno diritto alla detrazione. Per avere dei chiarimenti su come gestire la cessione del credito, l’Agenzia delle Entrate ha anche  messo a disposizione questa guida.

OBBLIGO COMUNICAZIONE ENEA
Anche per i lavori che rientrano nel bonus ristrutturazione 2022, qualora rientranti in quelli con obiettivi di risparmio energetico, sarà necessario inviare la comunicazione ENEA. L’obbligo, introdotto dalla Legge di Bilancio 2018 e in vigore anche nel 2019 e nel 2020, è stato confermato anche per il 2022. L’obbligo è rivolto soltanto ad alcune tipologie di lavori e sul sito dell’ENEA è specificato quali sono.

Ci sono 90 giorni di tempo per inviare la comunicazione ENEA in questa sezione del sito. ENEA ha anche messo a disposizione degli utenti questa guida in cui si specificano tutti i dettagli sul bonus ristrutturazione e su come effettuare la dovuta comunicazione.

DOCUMENTI DA ESIBIRE E CONSERVARE
Per il bonus ristrutturazioni 2022 occorre, poi, conservare ed esibire a richiesta degli uffici i seguenti documenti, così come indicato nel Provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate del 2 novembre 2021:
le abilitazioni amministrative in relazione alla tipologia di lavori da realizzare (concessione, autorizzazione o comunicazione di inizio lavori). Se queste abilitazioni non sono previste è sufficiente una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà in cui deve essere indicata la data di inizio dei lavori e attestare che gli interventi di ristrutturazione edilizia posti in essere rientrano tra quelli agevolabili;

  • domanda di accatastamento per gli immobili non ancora censiti;
  • ricevute di pagamento dell’IMU, se dovuta;
  • delibera assembleare di approvazione dell’esecuzione dei lavori e tabella millesimale di ripartizione delle spese per gli interventi riguardanti parti comuni di edifici residenziali;
  • in caso di lavori effettuati dal detentore dell’immobile, se diverso dai familiari conviventi, dichiarazione di consenso del possessore all’esecuzione dei lavori;
  • comunicazione preventiva contenente la data di inizio dei lavori da inviare all’Azienda Sanitaria Locale. Va inviata prima di iniziare i lavori, con una comunicazione con raccomandata A/R, tranne nei casi in cui le norme sulle condizioni di sicurezza nei cantieri non prevedono l’obbligo della notifica preliminare alla ASL;
  • fatture e ricevute fiscali relative alle spese effettivamente sostenute;
  • ricevute dei bonifici di pagamento.

Fonte // ticonsiglio.com

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Il videotutorial del Bonus Ristrutturazioni

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Il bonus ristrutturazione edilizia 2022 è un’agevolazione fiscale del 50% sugli interventi di ristrutturazione edilizia per le spese sostenute dal 26 giugno 2012 fino al 31 dicembre 2024, come previsto dalla proroga nella Legge di Bilancio 2022.

Tale agevolazione è riconosciuta ai contribuenti che effettuano lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria sia in un condominio oppure in edifici singoli.

Attenzione!

Al momento in cui si legge questa notizia le normative potrebbero essere state oggetto di variazioni, integrazioni e modifiche. Consigliamo di verificare sempre insieme ad un professionista la validità delle notizie e l’applicabilità delle norme.


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Bonus ristrutturazione anche per immobili di categorie fittizie trasformati in abitazione

Entrate, rispondendo al caso pratico di un contribuente, chiarisce che un immobile censito nella categoria F/4 può godere del bonus ristrutturazioni, a condizione che alla fine dei lavori diventi di categoria A/2, ossia un’abitazione. L’agevolazione prevede un limite di detrazione di 96.000 euro, riferito all’unità immobiliare censita al catasto all’inizio degli interventi di ristrutturazione.

L’articolo 16-bis del TUIR prevede una detrazione dall’imposta lorda delle persone fisiche per le spese sostenute e gli interventi di manutenzione straordinaria, di restauro e risanamento conservativo, nonché di ristrutturazione edilizia sulle singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali, e sulle loro pertinenze.

Con varie proroghe, l’ultima con la Legge di Bilancio 2021, i contribuenti hanno la possibilità di accedere a una detrazione pari al 50% sulle spese sostenute, entro il limite di 96.000 euro per unità immobiliare, dal 26 giugno 2021 al 31 dicembre 2021.

Il chiarimento dell’Agenzia si basa sull’analisi di un caso pratico: un contribuente che ha stipulato un preliminare di compravendita per l’acquisito del diritto di usufrutto vitalizio sulla quota di metà unità immobiliare, parte di un fabbricato censito nella categoria catastale fittizia F/4, ovvero unità in corso di definizione, sottoposto a vincolo storico artistico.

Il fabbricato in principio era accatastato come albergo. L’immobile acquistato è rientrato poi in un progetto di frazionamento in più unità abitative e  ristrutturazione. L’unità in corso di definizione acquistata al termine dei lavori risulta come un’abitazione di categoria A/2.

Il contribuente si è quindi rivolto all’Agenzia delle Entrate per verificare la possibilità di beneficiare del bonus ristrutturazione.

L’Agenzia ha dato il via libera: “Nel presupposto che siano rispettati tutti i requisiti previsti dalla norma, potrà fruire delle agevolazioni previste dall’articolo 16-bis del TUIR nel limite di detrazione di 96.000 euro”. “L’agevolazione”, aggiunge l’Agenzia, “potrà essere fruita a condizione che, alla fine dei lavori, sia distintamente accatastata in A/2”.

Il bonus, come specifica l’Agenzia, tra gli altri casi, è applicabile anche ai lavori effettuati su singole unità immobiliari residenziali, di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e sulle loro pertinenze, accatastate o in via di accatastamento.

Già con la circolare numero 19/E del 2020 l’Agenzia delle Entrate aveva chiarito che i ruderi che rientrano nella categoria catastale F/2, unità collabenti, rientrano pienamente nel campo di applicazione del bonus ristrutturazione.

La stessa considerazione va fatta anche quando l’immobile esistente sia frazionato in più unità immobiliari provvisoriamente accatastate in categoria F/4, destinate ad abitazioni.

L’Agenzia comunque sottolinea: “Si ricorda che per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio che comportino l’accorpamento di più unità abitative o la suddivisione in più immobili di un’unica unità abitativa, ai fini dell’individuazione del limite di spesa su cui calcolare la detrazione, vanno considerate le unità immobiliari censite in Catasto all’inizio degli interventi edilizi e non quelle risultanti alla fine dei lavori”

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Bonus ristrutturazioni 2021: novità e lavori ammessi in detrazione. Come funziona e beneficiari

Bonus ristrutturazioni 2021: come funziona, quali sono le spese ammesse e i lavori detraibili al 50 per cento?

La Legge di Bilancio 2021 ha confermato la detrazione del 50 per cento, fino al limite di spesa di 96.000 euro, per i lavori di ristrutturazione edilizia.

Accanto alla conferma della possibilità di optare per la cessione del credito e per lo sconto in fattura, sono diverse le novità da segnalare relative ai lavori ammessi al bonus ristrutturazioni 2021.

Accanto all’introduzione di nuovi bonus fiscali, tra cui quelli per la sostituzione di sanitari e rubinetti e per i sistemi di filtraggio di acqua potabile, e alle modifiche al superbonus del 110 per cento, la legge n. 178 del 30 dicembre 2020 include nelle spese ammesse al bonus ristrutturazioni 2021 anche quelle di sostituzione del gruppo elettronico.

Nelle righe che seguono ci soffermeremo in maniera approfondita su cos’è, come funziona e quali sono i lavori ammessi al bonus ristrutturazioni 2021, fruibile non solo come detrazione fiscale in dichiarazione dei redditi, ma anche con cessione del credito e sconto in fattura, secondo quanto previsto dall’articolo 121 del decreto Rilancio.

Bonus ristrutturazioni 2021, lavori ammessi, limiti e come funziona

Il bonus ristrutturazioni è la detrazione fiscale del 50 per cento riconosciuta ai contribuenti che effettuano lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria in condominio o in edifici singoli.

Nonostante siano passati anni dalla sua introduzione, sono ancora in tanti a chiedersi come funziona.

Il bonus ristrutturazioni, prorogato dalla Legge di Bilancio fino al 31 dicembre 2021, consente di accedere ad un rimborso Irpef per le spese sostenute, fino ad un massimo di 96.000 euro.

Si ricorda che in merito agli adempimenti richiesti, viene confermata anche per il 2021, per i lavori di ristrutturazione che comportano anche un risparmio energetico, l’obbligatorietà di invio della comunicazione ENEA.

Dopo le prime indicazioni è però necessario scendere nel dettaglio per capire come funziona il bonus ristrutturazioni 2021, quali sono le novità introdotte dalla Legge di Bilancio e quando spetta.

Bonus ristrutturazioni con cessione del credito e sconto in fattura nel 2021

Per i lavori effettuati nel 2020 e nel 2021, in luogo dell’utilizzo diretto della detrazione fiscale, il contribuente potrà scegliere di monetizzare subito il bonus Irpef riconosciuto, anche in relazione al bonus ristrutturazioni del 50 per cento.

La novità è parte del pacchetto casa del decreto Rilancio, che accanto all’avvio del bonus del 110 per cento per i “lavori trainanti” e “trainati” di riqualificazione energetica ed adeguamento antisismico, disciplina i due nuovi strumenti della cessione del credito e lo sconto in fattura.

Nel dettaglio, l’articolo 121 del decreto Rilancio prevede che la cessione del credito e lo sconto diretto da parte dell’impresa si applichino per i lavori di:

  • recupero del patrimonio edilizio: interventi di manutenzione straordinaria, di restauro e risanamento conservativo e di ristrutturazione edilizia effettuati sulle singole unità immobiliari nonché dei precedenti interventi e di quelli di manutenzione ordinaria effettuati sulle parti comuni degli edifici;
  • riqualificazione energetica rientranti nell’ecobonus ordinario, quali, ad esempio, gli interventi di sostituzione degli impianti di riscaldamento o delle finestre comprensive di infissi, gli interventi sulle strutture o sull’involucro degli edifici, nonché quelli finalizzati congiuntamente anche alla riduzione del rischio sismico;
  • adozione di misure antisismiche rientranti nel sismabonus: l’opzione può essere esercitata anche con riferimento alla detrazione spettante per l’acquisto delle “case antisismiche”;
  • recupero o restauro della facciata degli edifici esistenti, ivi inclusi quelli di sola pulitura o tinteggiatura esterna, per i quali spetta il bonus facciate prorogato dalla Legge di Bilancio 2021.

L’esercizio dell’opzione dovrà essere comunicata all’Agenzia delle Entrate mediante il software disponibile online.

Nel caso di sconto in fattura, l’impresa cessionaria del credito potrà a sua volta cederlo ad altri soggetti, istituti di credito compresi. Banche in campo anche per la cessione del credito da parte del contribuente.

 

Bonus ristrutturazioni 2021: elenco lavori e spese ammesse in detrazione

Analizziamo di seguito le regole generali alla base del bonus ristrutturazioni del 50 per cento.

I lavori ammessi al bonus del 50 per cento sono numerosi, ed in tal senso interviene anche la Legge di Bilancio 2021, introducendo una novità importante all’articolo 16-bis del TUIR.

La detrazione del 50 per cento spetta per:

  • lavori di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia effettuati su parti comuni di edifici residenziali, cioè su condomini (interventi indicati alle lettere a), b), c) e d) dell’articolo 3 del Dpr 380/2001);
  • interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia effettuati su singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e pertinenze (interventi elencati alle lettere b), c) e d) dell’articolo 3 del Dpr 380/2001).

Alcuni esempi di lavori di manutenzione ordinaria per cui è riconosciuto il bonus ristrutturazioni sono i seguenti:

  • installazione di ascensori e scale di sicurezza
  • realizzazione e miglioramento dei servizi igienici
  • sostituzione di infissi esterni e serramenti o persiane con serrande e con modifica di materiale o tipologia di infisso
  • rifacimento di scale e rampe
  • interventi finalizzati al risparmio energetico
  • recinzione dell’area privata
  • costruzione di scale interne.

Per il 2021, ai sensi di quanto disposto dal comma 60 articolo 1 della Legge di Bilancio 2021, la detrazione del 50 per cento spetta anche per i lavori di sostituzione del gruppo elettronico di emergenza esistente, con generatori di emergenza a gas di ultima generazione.

Bonus ristrutturazioni 2021: detrazione anche per la sostituzione di porte interne

Il bonus ristrutturazioni 2021 spetta anche per la sostituzione di porte interne. È stato il MEF a fornire chiarimenti in merito alla detrazione Irpef del 50 per cento per la sostituzione di porte, lavoro che molti credono erroneamente che rientri nel bonus mobili.

La spesa sostenuta per cambiare le porte in casa rientra nella manutenzione ordinaria. Ciò significa che il lavoro è automaticamente detraibile in condominio, mentre sarebbe escluso per gli edifici singoli.

C’è tuttavia una possibilità di accedere al bonus ristrutturazioni per la sostituzione delle porte anche negli edifici singoli: come chiarito dal Ministero, la detrazione del 50 per cento è riconosciuta qualora la spesa rientri in un intervento più articolato di manutenzione straordinaria.

Come stabilito dalla circolare del Ministero dell’Economia e delle Finanze n. 57 del 1998, la spesa sostenuta per interventi singolarmente non agevolabili (manutenzione ordinaria) si somma al totale degli oneri detraibili qualora integrata o correlata ad interventi di categorie diverse per i quali compete la detrazione d’imposta.

Per individuare quali lavori rientrano nel totale di quelli ammessi al bonus ristrutturazione, è necessario considerare il carattere assorbente della categoria di interventi “superiore” rispetto a quella “inferiore”.

In parole semplici, la spesa sostenuta per sostituire le porte interne è detraibile se si tratta di un lavoro di finitura utile per completare i restanti interventi.

Ciò sta a significare che nel caso di manutenzione straordinaria o ristrutturazione su un edificio singolo, la detrazione del 50 per cento può essere calcolata anche per le spese di sostituzione di porte interne (normalmente rientranti nella manutenzione ordinaria), se necessarie per completare il lavoro effettuato nel suo insieme.

Bonus ristrutturazioni 2021, a chi spetta? Soggetti beneficiari della detrazione Irpef del 50 per cento

Il bonus ristrutturazioni può essere richiesto da tutti i contribuenti soggetti al pagamento delle imposte sui redditi, residenti o non residenti in Italia.

La detrazione del 50 per cento dall’Irpef può essere richiesta non solo dal proprietario ma anche dai seguenti soggetti che sostengono le spese:

  • proprietari o nudi proprietari;
  • titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie);
  • locatari o comodatari;
  • soci di cooperative divise e indivise;
  • imprenditori individuali, per gli immobili non rientranti fra i beni strumentali o merce;
  • soggetti che producono redditi in forma associata (società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti a questi equiparati, imprese familiari), alle stesse condizioni previste per gli imprenditori individuali.

Se è stato stipulato un contratto preliminare di vendita – compromesso – chi ha comprato l’immobile può usufruire del bonus se:

  • è stato immesso nel possesso dell’immobile;
  • esegue i lavori di ristrutturazione a proprio carico;
  • è stato regolarmente registrato il compromesso.

L’agevolazione fiscale sui lavori di ristrutturazione può essere richiesta anche a chi esegue lavori in proprio sull’immobile ma soltanto per le spese sostenute per l’acquisto del materiale.

Bonus ristrutturazioni 2021: come pagare?

Per pagare le fatture relative ai lavori rientranti nel bonus ristrutturazioni 2021, bisognerà utilizzare un bonifico bancario o postale parlante, all’interno del quale dovranno essere indicati i seguenti dati:

causale del versamento: Bonifico relativo a lavori edilizi che danno diritto alla detrazione prevista dall’articolo 16-bis del Dpr 917/1986;

codice fiscale del beneficiario della detrazione;

codice fiscale o Partita Iva del beneficiario del pagamento.

Il bonus ristrutturazioni può essere richiesto anche se i lavori sono stati pagati con un finanziamento.

In questo caso la società finanziaria dovrà pagare tramite bonifico, seguendo tutte le indicazioni per la compilazione (indicando il CF del soggetto per il quale si effettua il pagamento) e il titolare dell’agevolazione fiscale dovrà conservare la ricevuta del bonifico.

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Normative

IL CALENDARIO DELLE SPESE

A seguito della legge di Bilancio 2021 sono state agevolate le spese sostenute dal 1° luglio 2020 fino al 30 giugno 2022, da chiunque sostenute. Con il Dl 59/2021 cambiano le condizioni in presenza delle quali si possono ottenere sei mesi in più:
  • a) per gli edifici plurifamiliari posseduti da un unico proprietario – ove ammessi al 110% – si può arrivare al 31 dicembre 2022, a patto che i lavori siano completati almeno per il 60% alla data del 30 giugno 2022;
  • b) per i condomìni, si può arrivare al 31 dicembre 2022 senza requisiti specifici;
  • c) per gli Iacp si può arrivare al 30 giugno 2023 senza requisiti specifici e si può arrivare al 31 dicembre 2023 a patto che i lavori siano completati almeno per il 60% alla data del 30 giugno 2023;
  • d) per gli altri soggetti resta la scadenza del 30 giugno 2022.
    • Le spese sostenute fino al 2021 sono recuperabili in 5 rate; quelle sostenute nel 2022 in 4 anni (per Iacp e soggetti assimilati, 4 anni per le spese pagate dal 1° luglio 2022).

LE SEMPLIFICAZIONI APPROVATE

Il decreto semplificazioni (Dl 77/2021) è stato convertito nella legge 108/2021, pubblicata sulla «Gazzetta Ufficiale» del 30 luglio, e contiene un sostanzioso pacchetto di norme dedicate al superbonus:
  • si allunga da 18 a 30 mesi il tempo disponibile per effettuare la rivendita nell’ambito del sismabonus acquisti;
  • viene ammessa la Cila in variante a fine lavori, oltre che una comunicazione semplificata anche per le parti strutturali degli edifici;
  • viene “sterilizzata” la realizzazione di cappotti termici e cordoli sismici, stabilendo che queste modifiche, rispetto ai possibili effetti del Codice civile, «non concorrono al conteggio della distanza e dell’altezza»;
  • il decreto convertito chiarisce che «le violazioni meramente formali che non arrecano pregiudizio all’esercizio delle azioni di controllo non comportano la decadenza delle agevolazioni fiscali limitatamente alla irregolarità od omissione riscontrata»;
  • per gli immobili sui quali si effettuano interventi relativi al superbonus, il termine per stabilire la residenza nel Comune dove è ubicato l’immobile - ai fini dell’agevolazione prima casa - non sarà di 18 mesi, come avviene ordinariamente, ma «di 30 mesi dalla data di stipula dell’atto di compravendita».

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