Le ultime su bonus edilizi e impianti fotovoltaici

Di seguito una raccolta di approondimenti informativi e articoli su misure finanziarie, fiscali e di sostegno collegati all’edilizia.

Per chiarimenti

Se hai bisogno di chiarimenti lo staff di Meridiana Servizi ti aiuterà ad individuare la soluzione più adatta alle tue esigenze.

Agevolazione impianto fotovoltaico 2023 tramite bonus ristrutturazione

Fra i bonus fotovoltaico 2023 di cui è possibile usufruire c’è anche il cosiddetto Bonus Casa o Bonus Ristrutturazione.

Si tratta di un’agevolazione fruibile sia dai proprietari che dagli inquilini o i comodatari e che riguarda tutti gli interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria oppure di ristrutturazione degli edifici. Essendo, dopo l’approvazione del decreto bollette, gli interventi di installazione di impianti fotovoltaici, considerati come manutenzione ordinaria, questi possono fruire di tale agevolazione.

Nella detrazione inoltre rientrano  tutte le spese necessarie a sostenere l’intervento di installazione dei pannelli solari. Questo significa che non è solo il costo dell’impianto a rientrarvi, ma anche le spese di installazione, manodopera, progettazione, perizie, sopralluoghi, iva e imposta di bollo.

Anche in questo è previsto un massimale di spesa per cui è possibile richiedere la detrazione che è di 96000 euro per unità immobiliare. Anche per il bonus Casa inoltre vale la possibilità di usufruire dello sconto in fattura anziché aspettare 10 anni per recuperare la cifra che hai investito.

Infine, la scadenza prevista per il bonus ristrutturazione è il 31 dicembre 2024 rendendolo di fatto una delle agevolazioni fotovoltaico 2023 che sarà sicuramente in essere il prossimo anno.

Fonte // www.valoreenergia.it

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Modalità di accumulo dell’energia fotovoltaica e regole del GSE

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È possibile installare un sistema fotovoltaico con accumulo, in base alle regole del GSE (Gestore dei Servizi Energetici), sugli impianti che accedono allo Scambio sul Posto e a quelli che chiedono il riconoscimento degli incentivi, a patto che il suddetto sia in linea con la normativa CEI 0-21, ovvero il gruppo di regole che hanno lo scopo di disciplinare la connessione da parte degli utenti alle reti di bassa tensione delle aziende erogatrici di energia elettrica.

Fonte //www.green.it

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Come funziona e dove si colloca un impianto fotovoltaico con accumulo

Questo genere di impianto funziona in modo dinamico: durante il giorno, l’energia prodotta viene consumata direttamente all’interno dell’edificio, mentre quella avanzata viene stoccata da parte dell’accumulatore di energia solare.

Il pomeriggio è invece il momento di vendere l’energia elettrica extra alla rete elettrica, mentre la sera la suddetta torna utile per l’alimentazione degli elettrodomestici.

Se durante la notte l’energia non basta, l’impianto la preleva dalla rete elettrica.

Sistemi di accumulo dove si collocano

Secondo le regolamentazione del GSE, le batterie di stoccaggio dell’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico, possono essere installate con una di queste tre configurazioni:

– bidirezionale lato produzione: le batterie possono essere caricate non solo dall’impianto fotovoltaico, ma anche dalla rete elettrica;

  • bidirezionale post-produzione: prevede l’installazione dell’accumulatore dopo l’inverter;
  • monodirezionale lato produzione: in questo caso le batterie vengono caricate esclusivamente dall’impianto fotovoltaico.

Si raccomanda di non ubicare gli elementi all’esterno, in quanto trattasi di un sistema piuttosto delicato e poco tollerante a insetti e fattori climatici che possono compromettere il funzionamento.

Fonte //www.green.it

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Che cos’è un impianto fotovoltaico con accumulo

Esistono due modi di accumulo che consentono l’accantonamento dell’energia fotovoltaica, ovvero:

  1.  sistema componibile dotato di batterie esterne: l’impianto fotovoltaico con accumulo è posizionato, è collegato ai pannelli solari e permette di scegliere fra diverse modalità di stoccaggio e tecnologie.

    Si tratta di una soluzione molto flessibile per i clienti;

  2. inverter provvisto di batteria integrata: sia una batteria al litio integrata, sia l’inverter fotovoltaico sono posizionati all’interno di un’unica scatola.

    L’inverter non è altro che un apparecchio capace di trasformare la corrente continua in alternata.

    Grazie a questa soluzione è possibile risparmiare molto spazio, in quanto le dimensioni risultano compatte.

Fonte //www.green.it

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Impianto fotovoltaico con accumulo, dove installarlo?

Un impianto fotovoltaico con accumulo è provvisto di un insieme di batterie oppure accumulatori volti a stoccare l’energia generata dai pannelli fotovoltaici e che non viene consumata nell’immediato.

Questo meccanismo permette di accantonare l’energia in eccesso per utilizzarla durante la sera/notte, senza che si verifichi la necessità di prelevarla da quella elettrica, risparmiando così consistenti somme di denaro e fornendo un notevole contributo all’ambiente.

Fonte //www.green.it

Le batterie per il fotovoltaico, per poter fornire le migliori prestazioni elettriche, richiedono sempre spazi o locali con caratteristiche ben precise. Quando si è nell'impossibilità di disporre di un locale idoneo, non rimane che cercare un posto all'esterno, ma l'alloggiamento in interno è sempre da preferire. Il locale dovrà essere di dimensioni adeguate al volume delle batterie di accumulo, dovrà essere ben aerato ma al tempo stesso protetto dall'intrusione di insetti, acqua piovana, accumuli di neve, etc., e dovrà essere coibentato in modo da mantenere all'interno una temperatura non eccessivamente rigida. Nel corso della carica normale – e ancor più in caso di sovraccarica – le batterie emettono idrogeno e ossigeno, i quali vengono rilasciati nell'atmosfera. Pertanto, quando il sistema di accumulo è collocato in un ambiente chiuso, può formarsi una miscela esplosiva se la concentrazione di idrogeno nell'aria supera il 4% in volume e per non superare un limite di sicurezza occorre garantire un'opportuna ventilazione.
 
È molto raro che una batteria esploda durante la normale ricarica se si trova in un'area ben ventilata. il maggiore pericolo deriva dal fatto che, quando la batteria è quasi completamente carica ma la carica sta ancora operando si produca una grande quantità di gas idrogeno: se il locale è ben ventilato, l'idrogeno si disperde e non raggiunge concentrazioni pericolose. L'idrogeno è esplosivo solo in concentrazioni molto elevate, che si possono formare sul soffitto del locale o sopra la batteria, ed in tal caso una fiamma o una scintilla nelle vicinanze può innescare una esplosione che scaglierebbe frammenti della batteria per la stanza. Inoltre, le batterie piombo-acido contengono acido solforico, che è altamente corrosivo, perciò occorre evitarne il contatto con la pelle, con i vestiti o con superfici che non si vogliono danneggiare. Pertanto, la cosa migliore, per le batterie ospitate in interno, è racchiuderle in un contenitore a tenuta e arieggiare quest'ultimo con un tubo ad aria forzata collegato con l'esterno.   
 
Gli inverter richiedono, in genere, assai poca manutenzione, e si può verificare il loro corretto funzionamento osservando i led indicatori, i contatori o altri display presenti sull'apparecchio. Anche i componenti del “bilanciamento del sistema” non necessitano di particolare manutenzione: occorre controllare che le connessioni ed i cavi siano in buono stato e meccanicamente sicuri, nonché verificare che i contatori, gli interruttori, i fusibili, gli eventuali regolatori di carica, caricabatterie e sistemi di monitoraggio remoto siano a posto. I sistemi stand-alone, invece, richiedono un controllo accurato e più impegnativo dello stato delle batterie – dopo aver aspettato che siano state ricaricate dal sistema ed averle isolate da quest'ultimo – che comprende: una pulizia generale, un'ispezione visuale, la misura del livello dell'elettrolita (non necessaria per le batterie con celle a gel), la misura del voltaggio: lo stato di carica e la batteria sono buoni se la tensione misurata non risulta inferiore a quella nominale. 
 
La portata d'aria minima per la ventilazione del luogo di installazione delle batterie viene calcolata secondo la norma CEI EN 50272-2 “Prescrizioni di sicurezza per batterie di accumulatori e loro installazioni”. I luoghi di installazione delle batterie possono essere considerati sicuri ai fini delle esplosioni quando, con ventilazione naturale o forzata, la concentrazione di idrogeno viene mantenuta al di sotto di un opportuno limite di sicurezza. Il sistema di areazione deve essere in grado di effettuare il rinnovo dell'aria anche nelle parti superiori del locale, in quanto l'idrogeno, più leggero dell'aria, tende ad accumularsi in tali zone. È preferibile che la quantità di flusso d'aria per la ventilazione del locale sia assicurata dalla ventilazione naturale, anche se, nel caso in cui questa non possa essere attuata, è ammesso il ricorso alla ventilazione forzata. Nel caso di ventilazione naturale, al fine di assicurare la necessaria ventilazione, i locali devono disporre di due aperture, una per l'ingresso e una per l'uscita dell'aria. 
 

Un certo numero di produttori produce delle apposite “scatole” progettate per alloggiare le batterie dotate di collegamento ad un tubo di ventilazione forzata. Tali contenitori sono ben isolati da garantire variazioni di temperatura tali da danneggiare le batterie e da impedire che qualcuno venga a contatto con esse. Che usiate o no tali contenitori, è importante la superficie su cui appoggiate le vostre batterie, dato il loro peso tutt'altro che indifferente. Pertanto, dovete avere un supporto adeguato al loro peso complessivo, per tale ragione molti installano le batterie in garage o in cantina. In ogni caso, è raccomandabile collocarle su un supporto in legno, poiché il cemento è più freddo e raffreddando le batterie ne ridurrebbe le prestazioni. Un'altra cosa da considerare è che le batterie contengono acidi, perciò quando le si maneggia è sempre bene proteggersi le mani con dei guanti e gli occhi con degli occhiali, o almeno avere a portata di mano acqua e bicarbonato per neutralizzarli.     
 
Fonte // www.consulente-energia.com
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I pannelli fotovoltaici disponibili in commercio

Quali sono i principali tipi di pannelli disponibili in commercio?

 

In commercio è possibile trovare le seguenti tipologie di pannelli disponibili per comporre un sistema fotovoltaico:

– silicio monocristallino: sono senza dubbio quelli più costosi, ma, rispetto alle altre versioni, assicurano la migliore resa

– silicio policristallino: conosciuto anche come polisilicio, si tratta di un materiale composto da cristalli di silicio disallineati e che presenta discrete peculiarità metalliche.

Le celle realizzate con il suddetto componente, assicurano un’efficienza compresa tra il 12% e il 14%.

Per quanto riguarda la colorazione, è blu cangiante e i cristalli vengono orientati in maniera del tutto casuale, così da permettere loro di sfruttare appieno la luce solare durante l’intero corso della giornata.

– thin film: erano molto utilizzati in passato, non solo per il prezzo conveniente, ma anche per l’ottima reazione alle temperature più alte e la capacità di catturare al meglio la luce diffusa.

Pertanto, durante le giornate nuvolose, davano il meglio di sè.

Lo svantaggio principale consisteva nell’enorme spazio che occupavano che, di conseguenza, faceva lievitare i costi d’installazione.

Fonte //www.green.it

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Il bonus pannelli solari è stato prorogato anche per gli anni 2022, 2023 e 2024

Il bonus pannelli solari è stato prorogato anche per gli anni 2022, 2023 e 2024.

Esso riguarda non solo il loro acquisto, ma anche l’installazione e la fornitura di tutti gli elementi che lo compongono, basti pensare alla messa in opera.

Il provvedimento, promulgato dal Governo tramite il Decreto Rilancio, prevede una detrazione pari al 110% di tutto il denaro speso.

In pratica, alle persone viene restituita una somma più alta di quella effettivamente sostenuta attraverso la dichiarazione dei redditi.

Le abitazioni composte dalle due o dalle quattro unità oppure condomini tutti intestati allo stesso proprietario, oltre ad avere un termine di scadenza fino al 31 dicembre 2023, possono addirittura aderire al Superbonus.

Quest’ultimo prevede un rimborso pari al 75% per l’intero anno 2024 e al 70% per quello successivo.

Fonte //www.green.it

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Sistema fotovoltaico: come funziona

Per sistema fotovoltaico si intende un impianto elettrico ideato per originare energia rinnovabile originaria dalla luce del sole.

Sistema fotovoltaico come funziona

Dato che il sole è una stella, l’energia da esso prodotta è inesauribile, i fotoni irradiati vengono individuati da semiconduttori, realizzati generalmente in silicio.

I suddetti compongono il più delle volte le celle fotovoltaiche.

La corrente continua viene poi trasportata dai cavi solari verso l’inverter, il cui scopo consiste nel tramutare l’energia continua in energia alternata.

Come sfruttare l’energia elettrica alternata

L’energia elettrica alternata (AC) può essere utilizzata per:

  • ricaricare le batterie per adoperare l’energia in momenti più consoni;
  • far funzionare immediatamente le apparecchiature elettriche oppure gli elettrodomestici;
  • vendere l’energia alla rete, avendo in questo modo un guadagno monetario.

 

Differenza tra sistema fotovoltaico e sistema solare termico

Tra il sistema fotovoltaico e il sistema solare termico intercorrono alcune differenze: per esempio quest’ultimo sfrutta il calore solo per produrre acqua calda. Per tale ragione è provvisto di un boiler coibentato volto a trattenere il caldo e permettere l’utilizzo dell’acqua calda ogni volta che si verifica la necessità.

Il sistema di accumulo presente per il fotovoltaico è invece utile per altri scopi, basti pensare all’accumulo di energia elettrica.

Fonte //www.green.it

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Superbonus 110% per il fotovoltaico nel 2023

Ottenere il rimborso, tramite credito d’imposta, del 110% della spesa sostenuta.

Ma perché ottenere il Superbonus nel 2023 è più difficile rispetto alle altre agevolazioni? Perché per farlo devi:

  • essere un condominio. Il limite ultimo per usufruire delle agevolazioni per una casa singola è infatti il 31 dicembre 2022. Per i condomini invece la scadenza è al 2025 anche se nel 2024 e nel 2025 la detrazione sarà minore;
  • l’installazione di un impianto fotovoltaico è un “intervento trainato”. Questo significa che il condominio dovrà eseguire almeno un intervento “trainante” per poter avere diritto alla detrazione del 110%. Clicca qui per saperne di più;
  • dovrai ottenere il miglioramento di almeno due classi energetiche dell’abitazione rispetto all’APE di inizio lavori. In alternativa dovrai ottenere il raggiungimento della classe energetica massima;
  • gli impianti fotovoltaici devono essere collegati alla rete elettrica nazionale e stipulare un contratto con il GSE – Gestore dei Servizi Energetici.

Anche in questo caso sono previsti dalla normativa dei massimali di spesa. In particolare questi sono:

  • di 48.000 euro per unità abitativa ovvero di 2.400 euro per ogni kw di potenza per gli impianti fotovoltaici;
  • di 48.000 euro per unità abitativa ovvero di 1.000 euro per ogni kw di capacità di accumulo per le batterie di accumulo.

Fonte // www.valoreenergia.it/

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Tutte le agevolazioni per il fotovoltaico nel 2023

Le agevolazioni fotovoltaico 2023 che saranno sicuramente in vigore, sono, al momento le medesime del 2022.

Quella di prevedere strumenti di sostegno di questo tipo è però in realtà un’idea che risale a qualche anno fa, idea che poi è stata ripresa, modificata e migliorata. Sono oramai diversi anni che lo stato italiano ha introdotto le prime agevolazioni e che, puntualmente, con l’avvicinarsi della scadenza, proroga e modifica.

Ad esempio lo scorso anno, molte delle agevolazioni di cui parleremo tra poco, complice anche la crisi provocata dal coronavirus, sono state prorogate fino al 2024 dalla Legge di Bilancio 2022.

Fra le agevolazioni fotovoltaico 2023 vi sono quindi senza ombra di dubbio le seguenti: 

  • Superbonus 110%.
  • Ecobonus 50%;
  • Bonus Ristrutturazione;

Come funzionano le agevolazioni fotovoltaico 2023

L’art. 9 del Decreto Bollette, il DL 17/2022, convertito dalla legge 24/2022 ha introdotto una novità importantissima in merito agli impianti ad energia solare, In particolare questa novità è una semplificazione non indifferente: l’installazione di impianti solari, fotovoltaici e termici è adesso considerata come manutenzione ordinaria.

L’installazione di impianti fotovoltaici pertanto non è quindi subordinata all’acquisizione di permessi, autorizzazioni o atti amministrativi di assenso, ad eccezione degli immobili vincolati e di interesse pubblico. Fanno eccezione solamente gli interventi che vogliono usufruire del Superbonus 110% per i quali necessitano ancora diverse autorizzazioni.

Ecco dunque la lista delle agevolazioni fotovoltaico 2023.

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Bonus fotovoltaico 2023: scadenza e per chi

Il Bonus fotovoltaico ha avuto un gran successo nel 2022, tanto da essere confermato anche nel 2023.

Si tratta di un incentivo fiscale riconosciuto a chi sceglie di installare i pannelli solari fotovoltaici presso la propria abitazione. La misura ha subito dei cambiamenti per il prossimo anno che riguardano la scadenza, beneficiari e tipologia di detrazioni.

Infatti, la proroga ha una scadenza precisa e diversa per ogni tipo di lavoro effettuato, ossia, in base alla misura scelta (Superbonus, Ecobonus, ecc). Inoltre, il bando fornisce differenti tipi di agevolazioni specifiche. Scopri tutto quello che c'è da sapere.

 

Scadenza del Bonus fotovoltaico 2023

Per poter beneficiare del Bonus fotovoltaico 2023 bisogna considerare la scadenza, la quale varia in base alla tipologia di abitazione dove sono stati installati i pannelli solari. Di seguito le scadenza in ordine di tempo:

  • Per il lavori fatti da IACP: il termine è il 30 giugno 2023.
  • Per il lavori eseguiti da IACP che a giugno 2023 hanno completato almeno il 60% dei lavori totali: il 31 dicembre 2023 è l’ultimo giorno. 
  • Per i lavori su condomini con Superbonus 110%: la scadenza è il 31 dicembre 2023.
  • Per i lavori su condomini con Superbonus 70%: il termine è il 31 dicembre 2024.
  • Per i lavori su condomini con Superbonus 40%: si può fare domanda entro il 31 dicembre 2025.

 

Bonus fotovoltaico 2023: detrazioni

In relazione al tipo di lavoro eseguito, ci sono diverse percentuali di detrazione. Chi ha usato il Superbonus può recuperare 65%, 70% o 110% del costo come sconto in fattura con cessione del credito. I beneficiari che hanno preferito l’Ecobonus avranno una detrazione del 50% sulla spesa che riguarda l'impianto di energia rinnovabile. Infine, chi ha deciso l’intervento del Bonus ristrutturazione avrà uno sconto nella dichiarazione dei redditi del 50% da recuperare 10 anni.

Fonte // luce-gas.it/

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Villette o unifamiliari: I nuovi parametri del Superbonus al 90% nel 2023

Quindi dovrai farti carico del 10% della spesa complessiva. Se invece farai eseguire i lavori nel 2024 la maxidetrazione cala al 70% e infine nel 2025 al 65%, ma non si applica per le unifamiliari che vedono il capolinea nel 2023.

Rimane in piedi tutta la complessità del Superbonus al 110%. Infatti, tra le altre cose, comprende la necessità di raggiungere due obiettivi importanti:

  • fare il salto di due classi energetiche
  • Eseguire i lavori obbligatori previsti

In questo contesto potresti prevedere un impianto fotovoltaico, un accumulo fotovoltaico e la colonnina di ricarica per l’auto elettrica. Questi vengono considerati elementi trainati.

Non c’è dubbio che il decreto semplificazioni aveva l’obiettivo di snellire le procedure, ma le continue modifiche normative e i continui aggiornamenti delle FAQ dell’Agenzia delle Entrate non hanno fatto altro che rendere l’operazione sempre più complicata.

Si capisce il motivo, quindi, per cui è stato ulteriormente estesa la possibilità per le villette di usufruire del superbonus al 110% fino a marzo 2023, sempre che siano stati eseguiti almeno il 30% dei lavori a settembre 2022.

Anche le plurifamiliari e i condomini possono beneficiare di questa proroga se hanno presentato la Cilas (Comunicazione Inizio Lavori Asseverata Superbonus) entro il 25 novembre 2022.

Cosa devi aspettarti invece se stai iniziando tutto da zero o se stai ricominciando daccapo?

Fonte // www.mrkilowatt.it/

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Bonus pannelli solari 2022,cosa prevede la normativa

A partire dal primo gennaio 2023, ristrutturando la tua unità unifamiliare, la detrazione che puoi sfruttare è più bassa: scende al 90%. Puoi avvalertene entro il 31 dicembre 2023.

Queste novità dovranno essere confermate dalla legge di bilancio che è ancora in corso di approvazione. Quindi considerale con beneficio di inventario.

Quali sono le condizioni per usufruire del Superbonus nel 2023 secondo il decreto?

  • Deve trattarsi di abitazione principale del contribuente
  • Il quoziente di reddito deve essere inferiore a 15.000 euro

Altre due limitazioni che restringono parecchio la platea di beneficiari. Per chi vive in villetta e non solo il sistema del quoziente di reddito sembra piuttosto restrittivo.

Il vincolo del reddito e i calcoli che dovresti fare

Il decreto Aiuti-quater si avvale di una specie di quoziente familiare così da valutare i limiti di reddito di ogni cittadino che vuole avere il Superbonus al 90%.

Infatti, se il tuo reddito supera determinate soglie non puoi utilizzare questo incentivo. Come procedere con il calcolo?

  1. Somma i redditi lordi familiari posseduti nel 2022 (coniuge e altri familiari a carico)
  2. Dividi questa somma per il totale dei parametri riferiti al numero dei componenti
  3. Per poter avere il bonus il risultato di questa operazione deve essere inferiore a 15.000 euro

Ti chiederai quali siano questi parametri da considerare. Eccoli:

  • Il contribuente principale: 1
  • Il coniuge, parte dell’unione civile o convivente: 1
  • Un familiare: 0.5
  • Due familiari: 1
  • Da tre familiari in poi: 2

Fonte // www.mrkilowatt.it/

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Cosa fare in presenza di vecchi pannelli fotovoltaici

Secondo una circolare del 2020 è possibile richiedere un intervento per potenziare i pannelli fotovoltaici già esistenti oppure installare un secondo impianto indipendente.

In ambo le casistiche la contabilizzazione dovrà però essere separata, poiché i nuovi pannelli non hanno diritti di adesione ad altri incentivi, per esempio il conto energia.

Parlando invece della sostituzione, non essendo menzionata in alcun modo dal Decreto Rilancio, si consiglia di procedere con molta cautela.

Massimali del bonus pannelli solari

Prima di iniziare con la messa in opera dei pannelli solari, bisogna tenere a mente che esistono i seguenti tre massimali di spesa:

  • abitazioni con accesso indipendente oppure unifamiliari: massimo 50 mila euro;
  • abitazioni composte dalle due alle otto unità: massimo 40 mila euro;
  • abitazioni composte da oltre otto unità: massimo 30 mila euro.

La detrazione non è cumulabile con altre forme di qualsiasi agevolazione e altri incentivi pubblici contemplati dalle normative regionali, nazionali ed europee.

Fonte //www.green.it

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Nomisma, nell’ultimo anno quasi il 40% ha ristrutturato o migliorato casa

Secondo l’analisi della società, la propensione a questi lavori per il prossimo anno, si “raffredda” notevolmente e solo l’11% dichiara di voler investire in tali interventi. Gli italiani (6 su 10) restano prevalentemente insoddisfatti dei i propri consumi energetici

di Laura Dominici

Negli ultimi 12 mesi il 37% delle famiglie italiane ha effettuato un intervento di ristrutturazione o di miglioramento dell’abitazione di residenza, ma la propensione a questi lavori per il prossimo anno si “raffredda” notevolmente e solo l’11% dichiara di voler investire in tali interventi, che subiranno anche incrementi di costi. È emerso dalla ricerca “Bonus fiscali e riqualificazione edilizia – La propensione delle famiglie italiane al rinnovamento e alla ristrutturazione della casa” curata da Nomisma e presentata in occasione dell’Assemblea Nazionale Angaisa (l’Associazione nazionale commerciali articoli idrosanitari, climatizzazione, pavimenti, rivestimenti ed arredobagno).

L’identikit della casa

Lo studio della società di consulenza è partito dall’identikit della casa in cui vivono gli italiani: 5 persone su 10 risiedono in un condominio con 5 o più unità immobiliari e 3 su 10 occupano una casa singola. Guardando alle dimensioni dell’appartamento, emerge che 1 su 2 vive in abitazioni tra i 70 e i 109 metri quadri. «Gli italiani sono prevalentemente insoddisfatti rispetto ai propri consumi energetici (6 su 10)», rileva la ricerca, spiegando che questa necessità di cambiamento è stata una delle motivazioni nella scelta di realizzare degli interventi di efficientamento. Al secondo posto nella classifica delle insoddisfazioni compaiono il verde e l’irrigazione (49%), la conservazione e la manutenzione generale dell’edificio (48%) e i rivestimenti (44%), mentre a Roma l’insoddisfazione raggiunge il 51 per cento.

Nelle grandi città, Roma e Milano in primis, la soddisfazione per quanto riguarda le camere occupate si fa più contenuta (64% versus 72 per cento). Dal sondaggio emerge, inoltre, come gli affittuari appaiano sempre maggiormente insoddisfatti rispetto ai proprietari. Le motivazioni degli interventi. Quasi 4 italiani su 10 (37%) negli ultimi 12 mesi hanno avviato interventi di miglioramento e o ristrutturazione di un’abitazione, sia essa principale o secondaria. Nel Nord Ovest è il 37% dei rispondenti a dichiarare di aver avviato i lavori; nel Nord Est il 36 per cento. Più alta la percentuale a livello italiano al Centro (40%) mentre al Sud i “sì” sono al 33 per cento.

Gli interventi di ristrutturazione o di miglioramento sono stati svolti prevalentemente all’interno di un’abitazione in un condominio con 5 o più unità immobiliare (54 per cento). A seguire, all’interno di una casa singola (39 per cento). Solo per l’8%, gli interventi hanno riguardato le parti comuni condominiali.
Dallo studio Nomisma è emerso come il 64% dei proprietari che hanno effettuato gli interventi si siano orientati su quelli di natura strutturale (quasi la metà, 49%, per il miglioramento termico dell’edificio e il 30% per le strutture opache della facciata o dei balconi). Il 62% ha eseguito interventi relativi a sanitari e rubinetteria; al terzo posto (61%) l'efficientamento energetico, in particolare la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale (40%), di climatizzazione estiva (32%) e l'installazione di pannelli solari/impianti fotovoltaici (22%). Il 43% dei rispondenti ha indicato l’effettuazione di lavori relativi agli impianti di condizionamento.
La principale motivazione che ha spinto l’attivazione, da parte di proprietari e affittuari dei professionisti in campo edilizio e idrotermosanitario, è stata, per una persona su due, la volontà di migliorare il comfort abitativo, guidata in particolare dagli incentivi statali. Al secondo posto, la riduzione dei consumi energetici (48%), al terzo, la non rimandabilità degli interventi (36%) e in ultimo (30%) la volontà di sfruttare gli incentivi statali.

I costi medi e il peso degli incentivi

Per i soli interventi di efficientamento energetico il costo medio ammonta, secondo l’analisi, a circa 5.500 euro, che diventano 13.800 se si aggiungono anche gli interventi strutturali, miglioramento termico dell’edificio e rifacimento dei balconi e altre opere come il trattamento delle acque e i sistemi antincendio. Gli interventi su sanitari e rubinetteria presentano invece un investimento medio di 4.600 euro.

Fonte // www.ilsole24ore.com

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Sistema fotovoltaico: come funziona e quanto costa

Cos’è un sistema fotovoltaico

Per sistema fotovoltaico si intende un impianto elettrico ideato per originare energia rinnovabile originaria dalla luce del sole, dando in questo modo un notevole contribuito all’ambiente e facendo risparmiare consistenti somme di denaro in bolletta.

Sistema fotovoltaico come funziona

Dato che il sole è una stella, l’energia da esso prodotta è inesauribile, i fotoni irradiati vengono individuati da semiconduttori, realizzati generalmente in silicio.

I suddetti compongono il più delle volte le celle fotovoltaiche.

La corrente continua viene poi trasportata dai cavi solari verso l’inverter, il cui scopo consiste nel tramutare l’energia continua in energia alternata.

Come sfruttare l’energia elettrica alternata

L’energia elettrica alternata (AC) può essere utilizzata per:

– ricaricare le batterie per adoperare l’energia in momenti più consoni;

– far funzionare immediatamente le apparecchiature elettriche oppure gli elettrodomestici;

– vendere l’energia alla rete, avendo in questo modo un guadagno monetario.

Differenza tra sistema fotovoltaico e sistema solare termico

Tra il sistema fotovoltaico e il sistema solare termico intercorrono alcune differenze: per esempio quest’ultimo sfrutta il calore solo per produrre acqua calda. Per tale ragione è provvisto di un boiler coibentato volto a trattenere il caldo e permettere l’utilizzo dell’acqua calda ogni volta che si verifica la necessità.

Il sistema di accumulo presente per il fotovoltaico è invece utile per altri scopi, basti pensare all’accumulo di energia elettrica.

Costo sistema fotovoltaico

Il costo di un sistema fotovoltaico è influenzato dai seguenti tre elementi principali, ovvero:

– materia prima: il silicio è un materiale molto costoso, ma è l’unico capace di assicurare ottime prestazioni;

– luogo di provenienza dei moduli: se i pannelli provengono da Paesi extra Europa come la Cina, i prezzi saranno decisamente più bassi rispetto ai prodotti provenienti dalle nazioni europee.

Tuttavia occorre verificare la reale qualità dei materiali, poiché anche molti articoli realizzati nelle aree non UE possono garantire prestazioni al top.

Rappresentano inoltre un buon compromesso tutti i pannelli fabbricati in queste ultime zone geografiche, ma assemblati all’interno dell’Unione Europea, così da mantenere gli standard elevati;

– numero di pannelli necessari: inutile dire che, maggiore sarà il numero di pannelli necessari da posizionare sul tetto dell’edificio, maggiore sarà il costo.

Al suddetto occorre aggiungere, oltre all’acquisto dei dispositivi, anche la manodopera specializzata.

Trattandosi di prodotti delicati, non bisogna infatti affidarsi a persone inesperte.

Quali sono i principali tipi di pannelli disponibili in commercio?

In commercio è possibile trovare le seguenti tipologie di pannelli disponibili per comporre un sistema fotovoltaico:

– silicio monocristallino: sono senza dubbio quelli più costosi, ma, rispetto alle altre versioni, assicurano la migliore resa

– silicio policristallino: conosciuto anche come polisilicio, si tratta di un materiale composto da cristalli di silicio disallineati e che presenta discrete peculiarità metalliche.

Le celle realizzate con il suddetto componente, assicurano un’efficienza compresa tra il 12% e il 14%.

Per quanto riguarda la colorazione, è blu cangiante e i cristalli vengono orientati in maniera del tutto casuale, così da permettere loro di sfruttare appieno la luce solare durante l’intero corso della giornata.

– thin film: erano molto utilizzati in passato, non solo per il prezzo conveniente, ma anche per l’ottima reazione alle temperature più alte e la capacità di catturare al meglio la luce diffusa.

Pertanto, durante le giornate nuvolose, davano il meglio di sè.

Lo svantaggio principale consisteva nell’enorme spazio che occupavano che, di conseguenza, faceva lievitare i costi d’installazione.

Fonte // www.legislazionetecnica.it

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Gli arredi quando si ristruttura casa

I mobili sono per loro natura gli elementi più facili da gestire ma spesso accade che un pezzo passi di padre in figlio, con chiaro valore affettivo, e ad esso non si voglia rinunciare.

Se allora sappiamo già che una vecchia e capiente credenza verrà ad abitare con noi o che ci seguirà pure il vecchio pianoforte che nessuno suona più, non pensare per tempo dove posizionarli può rappresentare un problema.

Infatti i mobili d’epoca oltre a essere belli e ad avere un valore sono pure di dimensioni generose e ci si può trovare nella situazione in cui si è obbligati a metterli là dove materialmente entrano. Si ha così che vengano nascosti alla vista e vadano a coprire prese elettriche o applique con conseguenti disagi. Pensare per tempo ad essi vuol dire invece realizzare nicchie o pareti adeguatamente proporzionate per accoglierli e metterne in giusto risalto l’importanza, pensando magari a predisporre un punto luce che possa illuminarli bene e valorizzarli.

 
 

Fonte // www.idealista.it

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Fotovoltaico e cessione al gse dell’energia non autoconsumata

L’art. 119 del D.L. 34/2020 dispone ai commi 5 e 6 che tra gli interventi “trainati” nell’ambito del Superbonus sono compresi anche quelli per l’installazione di impianti solari fotovoltaici connessi alla rete elettrica, installati su edifici o su pertinenze degli edifici, e relativi sistemi di accumulo.

Il successivo comma 7, art. 119 del D.L. 34/2020, lega la fruizione delle agevolazioni ad una precisa condizione, disponendo che “la detrazione di cui ai commi 5 e 6 del presente articolo è subordinata alla cessione in favore del Gestore dei servizi energetici (GSE) … dell’energia non autoconsumata”.
Si tratta del c.d. “ritiro dedicato”, per la cui attivazione è necessaria la presentazione di un’apposita istanza al GSE, il quale effettua un’istruttoria in merito ai profili di propria competenza, al fine di verificare se l’impianto di produzione possa essere ritenuto idoneo a tal fine.
Al termine della predetta istruttoria, il GSE comunica a mezzo mail al contribuente l’accettazione dell’istanza, che a sua volta è propedeutica alla successiva attivazione della convenzione.
Dopo aver ricevuto l’accettazione dell’istanza, il contribuente è tenuto a sottoscrivere e inviare una copia della convenzione al GSE, il quale provvederà a perfezionare il contratto.
Riguardo l’applicazione pratica di tale condizione – secondo quanto indicato dall’Agenzia delle entrate prima nel corso dell’evento “Telefisco” di giugno 2021 (risposta 8) e confermato poi con Interpello 31/01/2022, n. 57 (consultabile in allegato) e con la Circolare 23/06/2022, n. 23/E, punto 3.4.3 – la fruizione del Superbonus è possibile dal momento in cui il GSE comunica l’accettazione della suddetta istanza, senza dover attendere il successivo perfezionamento del contratto e quindi anche l’allacciamento alla rete.

Si tenga conto inoltre che:
* l’istanza al GSE può essere inviata anche prima dell’entrata in esercizio dell’impianto, ad esempio anche prima di avviare i lavori, quando si è certi di avere a disposizione i materiali per la realizzazione dell’impianto;
* dopo l’allacciamento dell’impianto con il relativo verbale da parte del soggetto distributore dell’energia, generalmente trascorrono circa 7-10 giorni per lo scambio informazioni e il relativo allineamento tra il distributore stesso e il GSE;
* a questo punto, la pratica è pronta per essere completata, e generalmente saranno sufficienti ulteriori 7-10 giorni per l’accettazione da parte del GSE (che come visto è la condizione sufficiente per poter rendicontare tutto l’impianto) e altri 7-10 giorni per avere anche la convenzione firmata.
In pratica, in genere dall’allacciamento dell’impianto alla rete trascorrono tra i 15 e i 20 giorni per l’accettazione dell’istanza.

In proposito non è tuttavia mai stato chiarito a quale momento sia necessario il rispetto della condizione di cui sopra – come visto soddisfatta nel momento in cui il GSE comunica al contribuente l’accettazione dell’istanza – dato che le risposte dell’Agenzia entrate sopra citate dicono genericamente che è “possibile fruire del Superbonusanche nelle more del perfezionamento del contratto col Gestore dei servizi energetici a condizione, tuttavia, che il contribuente sia in possesso della comunicazione di accettazione dell’invio dell’istanza del GSE”. Ci si chiede quindi, ad esempio, se la condizione debba essere rispettata per poter protocollare uno stato di avanzamento dei lavori e/o lo stato finale e procedere alla comunicazione dell’opzione all’Agenzia delle entrate.
A tale proposito, un chiarimento è rinvenibile nella risposta a Interpello della DRE Veneto n. 907-1110/2022 (consultabile in allegato), nella quale si legge che l’adempimento (accettazione istanza GSE) può essere “effettuato anche dopo il termine della scadenza dell’agevolazione, purché entro il termine di presentazione della dichiarazione relativa all’anno di imposta in cui viene esercitata la detrazione”. Secondo questo chiarimento si può pertanto procedere a tutti gli adempimenti necessari – fine lavori al Comune, SAL finale a ENEA, ecc. – in attesa di ricevere l’accettazione del GSE al più tardi entro il termine della dichiarazione dei redditi.
La risposta scioglie il dubbio solo per il caso in cui il contribuente intenda fruire del Superbonus tramite detrazione in dichiarazione dei redditi, e non invece per i casi in cui intenda monetizzarlo tramite cessione del credito e sconto in fattura con relativa comunicazione dell’opzione all’Agenzia delle entrate.
Pur in assenza di chiarimenti specifici, si ritiene ragionevole applicare lo stesso criterio e pertanto si ritiene possibile procedere alla comunicazione all’Agenzia entrate (a SAL o fine lavori) anche prima del rispetto del requisito, pur rimanendo in questo caso il beneficio fruito sub judice al rispetto della condizione stessa entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi.

 

Fonte // www.legislazionetecnica.it/

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Ristrutturare con metodo finiture e rivestimenti alle pareti

Tra i lavori che interessano la ristrutturazione la finitura delle pareti è quello che solitamente viene più tralasciato, convinti che si possa decidere all’ultimo minuto e avere ciò che più piace. Ovviamente non è sempre così, poiché per applicare determinate finiture bisogna predisporre in modo specifico il sottofondo.

Bisogna pure sapere che se si vuole rivestire una parete in pietra o con altri materiali è inutile rifinirla per predisporla alla coloritura. Quindi, decidendolo per tempo, si evita di affrontare una spesa superflua. Allo stesso modo, se si intende rifinire una superficie con pitture decorative, materiche, ma si teme che i costi lievitino, parlandone con il proprio indoratore si potrebbe rimanere piacevolmente sorpresi.

Quando si fanno i lavori in un appartamento datato ci si confronta spesso con pareti che nel corso degli anni sono state più volte rinfrescate con pitture di natura diversa o su cui addirittura sono state attaccate carte da parati con colle che ancora persistono sulla superficie.

Per rendere tali pareti robuste, piane e pronte a ricevere il colore bisogna intervenire con delle procedure che hanno un costo. Ciò non accade sulle nuove pareti che, se opportunamente realizzate, possono essere decorate in modo più fantasioso e artistico con una spesa uguale o inferiore ad un trattamento standard. Se desiderate quindi avere delle pareti “speciali” non demordete prima di avere consultato un applicatore professionista che, valutando parete per parete, riuscirà ad accontentarvi rispettando il budget.

 
 

Fonte // www.idealista.it

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Fotovoltaico e Superbonus: ultimi chiarimenti e riepilogo disciplina

Recenti risposte dell’Agenzia entrate (Interpello 545/2022; Interpello DRE Veneto 907-1110/2022; Interpello DRE Sardegna 921-300/2022) fanno luce su aspetti ancora dubbi, consentendo di avere un quadro praticamente completo in merito all’agevolazione di impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo nel Superbonus.

In questo contributo, alla luce degli ultimi chiarimenti resi dall’Agenzia entrate, si fornisce un riepilogo completo dei principi applicabili alla fruizione del Superbonus per gli impianti fotovoltaici ed i sistemi di accumulo.
In particolare saranno trattati i seguenti temi:
* fotovoltaico e cessione al GSE dell’energia non autoconsumata (chiarimenti Interpello 57/2022, Circolare 23/E/2022 e Interpello DRE Veneto n. 907-1110/2022);
* fotovoltaico e intestatario POD diverso dal fruitore del Bonus (chiarimenti Interpello 545/2022 e Servizio consulenza BLT);
* fotovoltaico e massimali di spesa (chiarimenti Circolare 28/E/2022, Circolare 23/E/2022 e Interpello della DRE Sardegna n. 921-300/2022);
* fotovoltaico e intervento di nuova costruzione (chiarimenti Circolare 28/E/2022 e Circolare 23/E/2022);
* fotovoltaico trainato da Sismabonus, asseverazioni (chiarimenti Servizio consulenza BLT);
* fotovoltaico su area pertinenziale o altro edificio (chiarimenti Circolare 28/E/2022 e Circolare 23/E/2022).

 
 

Fonte // www.green.it

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La sospensione dei Bonus facciate e Bonus ristrutturazioni

Facciamo chiarezza per clienti, committenti e partner riguardo a come Meridiana Servizi si pone dinanzi al nuovo quadro normativo dei bonus edilizi

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