Le ultime sugli incentivi fiscali

Di seguito una raccolta di articoli e aggiornamenti su bonus fiscali, detrazioni e agevolazioni

Per chiarimenti

Se hai bisogno di chiarimenti lo staff di Meridiana Servizi ti aiuterà ad individuare la soluzione più adatta alle tue esigenze.

Agevolazione impianto fotovoltaico 2023 tramite bonus ristrutturazione

Fra i bonus fotovoltaico 2023 di cui è possibile usufruire c’è anche il cosiddetto Bonus Casa o Bonus Ristrutturazione.

Si tratta di un’agevolazione fruibile sia dai proprietari che dagli inquilini o i comodatari e che riguarda tutti gli interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria oppure di ristrutturazione degli edifici. Essendo, dopo l’approvazione del decreto bollette, gli interventi di installazione di impianti fotovoltaici, considerati come manutenzione ordinaria, questi possono fruire di tale agevolazione.

Nella detrazione inoltre rientrano  tutte le spese necessarie a sostenere l’intervento di installazione dei pannelli solari. Questo significa che non è solo il costo dell’impianto a rientrarvi, ma anche le spese di installazione, manodopera, progettazione, perizie, sopralluoghi, iva e imposta di bollo.

Anche in questo è previsto un massimale di spesa per cui è possibile richiedere la detrazione che è di 96000 euro per unità immobiliare. Anche per il bonus Casa inoltre vale la possibilità di usufruire dello sconto in fattura anziché aspettare 10 anni per recuperare la cifra che hai investito.

Infine, la scadenza prevista per il bonus ristrutturazione è il 31 dicembre 2024 rendendolo di fatto una delle agevolazioni fotovoltaico 2023 che sarà sicuramente in essere il prossimo anno.

Fonte // www.valoreenergia.it

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Modalità di accumulo dell’energia fotovoltaica e regole del GSE

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È possibile installare un sistema fotovoltaico con accumulo, in base alle regole del GSE (Gestore dei Servizi Energetici), sugli impianti che accedono allo Scambio sul Posto e a quelli che chiedono il riconoscimento degli incentivi, a patto che il suddetto sia in linea con la normativa CEI 0-21, ovvero il gruppo di regole che hanno lo scopo di disciplinare la connessione da parte degli utenti alle reti di bassa tensione delle aziende erogatrici di energia elettrica.

Fonte //www.green.it

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Come funziona e dove si colloca un impianto fotovoltaico con accumulo

Questo genere di impianto funziona in modo dinamico: durante il giorno, l’energia prodotta viene consumata direttamente all’interno dell’edificio, mentre quella avanzata viene stoccata da parte dell’accumulatore di energia solare.

Il pomeriggio è invece il momento di vendere l’energia elettrica extra alla rete elettrica, mentre la sera la suddetta torna utile per l’alimentazione degli elettrodomestici.

Se durante la notte l’energia non basta, l’impianto la preleva dalla rete elettrica.

Sistemi di accumulo dove si collocano

Secondo le regolamentazione del GSE, le batterie di stoccaggio dell’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico, possono essere installate con una di queste tre configurazioni:

– bidirezionale lato produzione: le batterie possono essere caricate non solo dall’impianto fotovoltaico, ma anche dalla rete elettrica;

  • bidirezionale post-produzione: prevede l’installazione dell’accumulatore dopo l’inverter;
  • monodirezionale lato produzione: in questo caso le batterie vengono caricate esclusivamente dall’impianto fotovoltaico.

Si raccomanda di non ubicare gli elementi all’esterno, in quanto trattasi di un sistema piuttosto delicato e poco tollerante a insetti e fattori climatici che possono compromettere il funzionamento.

Fonte //www.green.it

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Che cos’è un impianto fotovoltaico con accumulo

Esistono due modi di accumulo che consentono l’accantonamento dell’energia fotovoltaica, ovvero:

  1.  sistema componibile dotato di batterie esterne: l’impianto fotovoltaico con accumulo è posizionato, è collegato ai pannelli solari e permette di scegliere fra diverse modalità di stoccaggio e tecnologie.

    Si tratta di una soluzione molto flessibile per i clienti;

  2. inverter provvisto di batteria integrata: sia una batteria al litio integrata, sia l’inverter fotovoltaico sono posizionati all’interno di un’unica scatola.

    L’inverter non è altro che un apparecchio capace di trasformare la corrente continua in alternata.

    Grazie a questa soluzione è possibile risparmiare molto spazio, in quanto le dimensioni risultano compatte.

Fonte //www.green.it

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Impianto fotovoltaico con accumulo, dove installarlo?

Un impianto fotovoltaico con accumulo è provvisto di un insieme di batterie oppure accumulatori volti a stoccare l’energia generata dai pannelli fotovoltaici e che non viene consumata nell’immediato.

Questo meccanismo permette di accantonare l’energia in eccesso per utilizzarla durante la sera/notte, senza che si verifichi la necessità di prelevarla da quella elettrica, risparmiando così consistenti somme di denaro e fornendo un notevole contributo all’ambiente.

Fonte //www.green.it

Le batterie per il fotovoltaico, per poter fornire le migliori prestazioni elettriche, richiedono sempre spazi o locali con caratteristiche ben precise. Quando si è nell'impossibilità di disporre di un locale idoneo, non rimane che cercare un posto all'esterno, ma l'alloggiamento in interno è sempre da preferire. Il locale dovrà essere di dimensioni adeguate al volume delle batterie di accumulo, dovrà essere ben aerato ma al tempo stesso protetto dall'intrusione di insetti, acqua piovana, accumuli di neve, etc., e dovrà essere coibentato in modo da mantenere all'interno una temperatura non eccessivamente rigida. Nel corso della carica normale – e ancor più in caso di sovraccarica – le batterie emettono idrogeno e ossigeno, i quali vengono rilasciati nell'atmosfera. Pertanto, quando il sistema di accumulo è collocato in un ambiente chiuso, può formarsi una miscela esplosiva se la concentrazione di idrogeno nell'aria supera il 4% in volume e per non superare un limite di sicurezza occorre garantire un'opportuna ventilazione.
 
È molto raro che una batteria esploda durante la normale ricarica se si trova in un'area ben ventilata. il maggiore pericolo deriva dal fatto che, quando la batteria è quasi completamente carica ma la carica sta ancora operando si produca una grande quantità di gas idrogeno: se il locale è ben ventilato, l'idrogeno si disperde e non raggiunge concentrazioni pericolose. L'idrogeno è esplosivo solo in concentrazioni molto elevate, che si possono formare sul soffitto del locale o sopra la batteria, ed in tal caso una fiamma o una scintilla nelle vicinanze può innescare una esplosione che scaglierebbe frammenti della batteria per la stanza. Inoltre, le batterie piombo-acido contengono acido solforico, che è altamente corrosivo, perciò occorre evitarne il contatto con la pelle, con i vestiti o con superfici che non si vogliono danneggiare. Pertanto, la cosa migliore, per le batterie ospitate in interno, è racchiuderle in un contenitore a tenuta e arieggiare quest'ultimo con un tubo ad aria forzata collegato con l'esterno.   
 
Gli inverter richiedono, in genere, assai poca manutenzione, e si può verificare il loro corretto funzionamento osservando i led indicatori, i contatori o altri display presenti sull'apparecchio. Anche i componenti del “bilanciamento del sistema” non necessitano di particolare manutenzione: occorre controllare che le connessioni ed i cavi siano in buono stato e meccanicamente sicuri, nonché verificare che i contatori, gli interruttori, i fusibili, gli eventuali regolatori di carica, caricabatterie e sistemi di monitoraggio remoto siano a posto. I sistemi stand-alone, invece, richiedono un controllo accurato e più impegnativo dello stato delle batterie – dopo aver aspettato che siano state ricaricate dal sistema ed averle isolate da quest'ultimo – che comprende: una pulizia generale, un'ispezione visuale, la misura del livello dell'elettrolita (non necessaria per le batterie con celle a gel), la misura del voltaggio: lo stato di carica e la batteria sono buoni se la tensione misurata non risulta inferiore a quella nominale. 
 
La portata d'aria minima per la ventilazione del luogo di installazione delle batterie viene calcolata secondo la norma CEI EN 50272-2 “Prescrizioni di sicurezza per batterie di accumulatori e loro installazioni”. I luoghi di installazione delle batterie possono essere considerati sicuri ai fini delle esplosioni quando, con ventilazione naturale o forzata, la concentrazione di idrogeno viene mantenuta al di sotto di un opportuno limite di sicurezza. Il sistema di areazione deve essere in grado di effettuare il rinnovo dell'aria anche nelle parti superiori del locale, in quanto l'idrogeno, più leggero dell'aria, tende ad accumularsi in tali zone. È preferibile che la quantità di flusso d'aria per la ventilazione del locale sia assicurata dalla ventilazione naturale, anche se, nel caso in cui questa non possa essere attuata, è ammesso il ricorso alla ventilazione forzata. Nel caso di ventilazione naturale, al fine di assicurare la necessaria ventilazione, i locali devono disporre di due aperture, una per l'ingresso e una per l'uscita dell'aria. 
 

Un certo numero di produttori produce delle apposite “scatole” progettate per alloggiare le batterie dotate di collegamento ad un tubo di ventilazione forzata. Tali contenitori sono ben isolati da garantire variazioni di temperatura tali da danneggiare le batterie e da impedire che qualcuno venga a contatto con esse. Che usiate o no tali contenitori, è importante la superficie su cui appoggiate le vostre batterie, dato il loro peso tutt'altro che indifferente. Pertanto, dovete avere un supporto adeguato al loro peso complessivo, per tale ragione molti installano le batterie in garage o in cantina. In ogni caso, è raccomandabile collocarle su un supporto in legno, poiché il cemento è più freddo e raffreddando le batterie ne ridurrebbe le prestazioni. Un'altra cosa da considerare è che le batterie contengono acidi, perciò quando le si maneggia è sempre bene proteggersi le mani con dei guanti e gli occhi con degli occhiali, o almeno avere a portata di mano acqua e bicarbonato per neutralizzarli.     
 
Fonte // www.consulente-energia.com
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I pannelli fotovoltaici disponibili in commercio

Quali sono i principali tipi di pannelli disponibili in commercio?

 

In commercio è possibile trovare le seguenti tipologie di pannelli disponibili per comporre un sistema fotovoltaico:

– silicio monocristallino: sono senza dubbio quelli più costosi, ma, rispetto alle altre versioni, assicurano la migliore resa

– silicio policristallino: conosciuto anche come polisilicio, si tratta di un materiale composto da cristalli di silicio disallineati e che presenta discrete peculiarità metalliche.

Le celle realizzate con il suddetto componente, assicurano un’efficienza compresa tra il 12% e il 14%.

Per quanto riguarda la colorazione, è blu cangiante e i cristalli vengono orientati in maniera del tutto casuale, così da permettere loro di sfruttare appieno la luce solare durante l’intero corso della giornata.

– thin film: erano molto utilizzati in passato, non solo per il prezzo conveniente, ma anche per l’ottima reazione alle temperature più alte e la capacità di catturare al meglio la luce diffusa.

Pertanto, durante le giornate nuvolose, davano il meglio di sè.

Lo svantaggio principale consisteva nell’enorme spazio che occupavano che, di conseguenza, faceva lievitare i costi d’installazione.

Fonte //www.green.it

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Il bonus pannelli solari è stato prorogato anche per gli anni 2022, 2023 e 2024

Il bonus pannelli solari è stato prorogato anche per gli anni 2022, 2023 e 2024.

Esso riguarda non solo il loro acquisto, ma anche l’installazione e la fornitura di tutti gli elementi che lo compongono, basti pensare alla messa in opera.

Il provvedimento, promulgato dal Governo tramite il Decreto Rilancio, prevede una detrazione pari al 110% di tutto il denaro speso.

In pratica, alle persone viene restituita una somma più alta di quella effettivamente sostenuta attraverso la dichiarazione dei redditi.

Le abitazioni composte dalle due o dalle quattro unità oppure condomini tutti intestati allo stesso proprietario, oltre ad avere un termine di scadenza fino al 31 dicembre 2023, possono addirittura aderire al Superbonus.

Quest’ultimo prevede un rimborso pari al 75% per l’intero anno 2024 e al 70% per quello successivo.

Fonte //www.green.it

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Sistema fotovoltaico: come funziona

Per sistema fotovoltaico si intende un impianto elettrico ideato per originare energia rinnovabile originaria dalla luce del sole.

Sistema fotovoltaico come funziona

Dato che il sole è una stella, l’energia da esso prodotta è inesauribile, i fotoni irradiati vengono individuati da semiconduttori, realizzati generalmente in silicio.

I suddetti compongono il più delle volte le celle fotovoltaiche.

La corrente continua viene poi trasportata dai cavi solari verso l’inverter, il cui scopo consiste nel tramutare l’energia continua in energia alternata.

Come sfruttare l’energia elettrica alternata

L’energia elettrica alternata (AC) può essere utilizzata per:

  • ricaricare le batterie per adoperare l’energia in momenti più consoni;
  • far funzionare immediatamente le apparecchiature elettriche oppure gli elettrodomestici;
  • vendere l’energia alla rete, avendo in questo modo un guadagno monetario.

 

Differenza tra sistema fotovoltaico e sistema solare termico

Tra il sistema fotovoltaico e il sistema solare termico intercorrono alcune differenze: per esempio quest’ultimo sfrutta il calore solo per produrre acqua calda. Per tale ragione è provvisto di un boiler coibentato volto a trattenere il caldo e permettere l’utilizzo dell’acqua calda ogni volta che si verifica la necessità.

Il sistema di accumulo presente per il fotovoltaico è invece utile per altri scopi, basti pensare all’accumulo di energia elettrica.

Fonte //www.green.it

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Le agevolazioni sul fotovoltaico 2023 al 50%

L’ecobonus 50% può essere erogato in caso di installazione di un nuovo impianto di fotovoltaico con oppure senza un concomitante sistema di accumulo dell’energia. Questa agevolazione fotovoltaico 2023 non è nient’altro che una detrazione IRPEF che ammonta al 50% della spesa totale che hai sostenuto per l’installazione.

Essendo una detrazione fiscale potrai scegliere se optare per la sua detrazione in dichiarazione dei redditi in 10 anni fino al 50% dell’importo totale oppure optare per lo sconto in fattura. Questo significa che potrai godere subito della detrazione e spendere solo la metà per l’installazione dell’impianto fotovoltaico con o senza batterie di accumulo. Un vantaggio non indifferente visto che nell’altra maniera avresti comunque dovuto sborsare l’intero importo per poi recuperarne la metà in 10 anni.

Il massimale di spesa per questa agevolazione fotovoltaico 2023 è di 96.000€ per unità immobiliare. Ciò significa quindi che potrai detrarre un massimo di 48.000 € per ogni unità immobiliare che compone l’edificio. Inoltre, il termine ultimo per usufruire di questa possibilità è il 2024.

Rivolgiti a Valore Energia, per ottenere uno sconto del 50% sulla spesa totale in cambio dell’acquisizione del credito d’imposta spettante al beneficiario. In questo modo non solo potrai risparmiare sul costo dell’investimento, ma potrai anche risparmiare sul costo delle bollette!

Fonte // www.valoreenergia.it/

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Superbonus 110% per il fotovoltaico nel 2023

Ottenere il rimborso, tramite credito d’imposta, del 110% della spesa sostenuta.

Ma perché ottenere il Superbonus nel 2023 è più difficile rispetto alle altre agevolazioni? Perché per farlo devi:

  • essere un condominio. Il limite ultimo per usufruire delle agevolazioni per una casa singola è infatti il 31 dicembre 2022. Per i condomini invece la scadenza è al 2025 anche se nel 2024 e nel 2025 la detrazione sarà minore;
  • l’installazione di un impianto fotovoltaico è un “intervento trainato”. Questo significa che il condominio dovrà eseguire almeno un intervento “trainante” per poter avere diritto alla detrazione del 110%. Clicca qui per saperne di più;
  • dovrai ottenere il miglioramento di almeno due classi energetiche dell’abitazione rispetto all’APE di inizio lavori. In alternativa dovrai ottenere il raggiungimento della classe energetica massima;
  • gli impianti fotovoltaici devono essere collegati alla rete elettrica nazionale e stipulare un contratto con il GSE – Gestore dei Servizi Energetici.

Anche in questo caso sono previsti dalla normativa dei massimali di spesa. In particolare questi sono:

  • di 48.000 euro per unità abitativa ovvero di 2.400 euro per ogni kw di potenza per gli impianti fotovoltaici;
  • di 48.000 euro per unità abitativa ovvero di 1.000 euro per ogni kw di capacità di accumulo per le batterie di accumulo.

Fonte // www.valoreenergia.it/

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